Il 25 e il 26 Giugno ( non tutti ancora lo sanno) saremo chiamati a votare per il referendum sulla "riforma" della Costituzione.
Ognuno ha le sue idee, in questo spazio però io vi spiego perchè andrò a votare e voterò No. Voterò No perché non voglio un Paese diviso, lacerato, discriminato ancor più tra Nord e Sud, voglio un'Italia unita, dove i diritti siano uguali per tutti i cittadini, dove la solidarietà sia un valore fondamentale, per dare a tutti una scuola e una sanità migliore. Voto No perchè non voglio che il Presidente del Consiglio (chiunque sia ) abbia poteri "assoluti", che possa sciogliere la Camera dei Deputati a suo arbitrio. Voglio che il Parlamento eletto dal popolo abbia i poteri per tutelare i diritti e le libertà dei cittadini, che il Presidente della Repubblica sia un garante, rispettato ed autorevole, che la Corte Costituzionale sia autonoma. Non accetto di mandare in soffitta i valori fondamentali e i diritti scritti nella nostra Costituzione nata dalla lotta di Liberazione. Voglio dare significato pieno a quei valori, allargare lo stato sociale, arricchire la convivenza civile, rafforzare le istituzioni, l'unità del nostro Paese e la nostra democrazia. Non accetto che la Costituzione sia riscritta da una sola parte politica. Voglio che ogni futura modifica legata a nuove esigenze dello Stato e della società sia coerente con i principi e i valori della Costituzione, sia sostenuta da una larga partecipazione e da un vasto consenso della società civile e delle forze sociali, sia approvata dal Parlamento a larghissima maggioranza e sia confermata dai cittadini con il referendum. Queste sono le mie ragioni, quali sono le vostre?
3 commenti:
mi piace quello che hai scritto.
E ' la Costituzione che ha garantito e garantisce la liberta' di tutti. Non dimentichiamo mai che la Costituzione e' la base della convivenza civile. Che ha consentito la rinascita morale e materiale della nostra Patria, le grandi trasformazioni istituzionali e sociali, la creazione di un sistema di equilibri tra i poteri che ha garantito e garantisce la liberta' di tutti
Quali sarebbero le piu' importanti modifiche apportate alla seconda parte della nostra Carta costituzionale?
- Riduzione del numero dei parlamentari,che passano dagli attuali 950 a 773, con significativo risparmio, si afferma, per le finanze pubbliche. Ma non si aggiunge che tale diminuzione sarebbe operativa a partire dal 2016!
- il premierato!
Saranno i cittadini, ci viene annunciato con orgoglio a scegliere maggioranza parlamentare, coalizione di governo e Primo ministro.Per arrivare a questo(come in Inghilterra,Germania,Spagna e a partire dalle consultazioni del 1996 di fatto anche in Italia) e' sufficiente una buona legge elettorale, mentre il premierato si fonda sulla insostituibilita' del Primo ministro durante tutta la legislatura e su enormi poteri che le nuove norme gli attribuirebbero.In nome della legittimazione popolare acquisita dal Primo ministro tramite l'elezione diretta, viene in gran parte svuotato il ruolo della Camera, in quanto la nuova normativa sullo scioglimento si accompagna alla riduzione ai minimi termini del rapporto di fiducia. In altre parole una specie di "Dio me la data, guai a chi me la tocca", perche' se il governo viene sfiduciato, e' lo stesso Primo ministro a richiedere al Presidente della repubblica di sciogliere la Camera (a meno che la maggioranza espressa dalle elezioni non indichi un sostituto, vale a dire esprima la volonta' di continuare l'attuazione del programma con un nuovo Primo ministro). Cioe' se i deputati dicono al premier "non ci piaci piu' e non vogliamo piu' giocare con te" il premier porta via la palla, e si indicono nuove elezioni.
- Previsione del voto bloccato, in base al quale il Primo ministro "puo' chiedere che la Camera dei deputati si esprima, con priorita' su ogni altra proposta, con voto conforme alle proposte del Governo. In caso di voto contrario, il Primo ministro rassegna le dimissioni e puo' chiedere lo scioglimento della Camera dei deputati".O approvi la mia legge o te ne torni a casa. Di fatto chi esercita il potere esecutivo si impadronisce anche della funzione legislativa, mettendo il parlamento di fronte a una alternativa secca: l'adesione al suo volere o la crisi di governo.Il Primo ministro finisce per essere sostanzialmente inamovibile,con una maggioranza precostituita e un decisivo controllo sulla funzione legislativa: le due principali funzioni di un'assemblea rappresentativa(il rapporto di fiducia e il potere legislativo) sono entrambe fortemente svuotate, e il ruolo della Camera rischia proprio di essere marginale. Un bel casino: si verrebbe ad avere un sistema parlamentare con elementi del modello presidenzialista, senza i controlli propri di quest'ultimo. Il nostro sarebbe un sistema unico al mondo.Si e' parlato sempre e solo di Camera dei deputati: e' solo questa, infatti, che potra' esprimere il proprio voto di fiducia e sfiducia al Governo. E il Senato?Intanto si trasforma in Senato federale della Repubblica, teso a rappresentare gli interessi del territorio e delle comunita' locali.Tuttavia non sara' eletto direttamente dalle regioni stesse, ma ancora dai cittadini.Gia' oggi i senatori sono eletti a base regionale (e questo criterio non viene modificato dalla riforma) e non ci sembra che finora siano state degnamente rappresentate le esigenze delle Regioni.Certo, al Senato vengono aggiunti i rappresentanti delle Regioni e delle autonomie locali, ma, guarda un po', non hanno diritto di voto.... Che razza di federalismo e' quello in cui i rappresentanti delle autonomie non possono votare nelle questioni che li riguardano?!?Questo senato vorra' essere, appunto, federale e avere una sua funzione specifica: rappresentare le esigenze delle Regioni mentre la Camera si occupera' di quelle dello Stato. E di conseguenza, si afferma, verra' semplificato il procedimento legislativo: non piu' lunghi e ripetuti passaggi di testi fra le due Camere, ma ciascuna Camera approvera' singolarmente le leggi nelle materie di propria competenza.Siccome i confini di tali materie danno luogo a gravi dubbi interpretativi (gia' ora si registrano sempre piu' numerosi interventi della Corte Costituzionale per dirimere conflitti di competenza) e' ovvia la ricaduta di tali incertezze sulle attribuzioni legislative di ciascuna Camera, specie nelle leggi, come quella finanziaria, di particolare complessita'. La cancellazione del rapporto fiduciario tra senato e governo sarebbe positiva solo se accompagnata da una chiara ripartizione di poteri tra una Camera di rappresentanza nazionale e una Camera veramente rappresentativa degli enti e delle comunita' regionali e locali.
- Devolution: le regioni avranno potere legislativo esclusivo per l'assistenza e l'organizzazione sanitaria, l'organizzazione scolastica, la gestione degli istituti scolastici, la definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della regione, la polizia amministrativa regionale e locale. E' stata prevista pero' una clausola di interesse nazionale: il governo puo' bloccare una legge regionale se ritiene che questa pregiudichi l'interesse nazionale (alla faccia del federalismo...). L'esecutivo potra' invitare la Regione a cancellarla e se la risposta sara' negativa, la questione sara' sottoposta al Parlamento in seduta comune che avra' quindici giorni di tempo per annullarla. Istruzione, sanita' e sicurezza sono sempre materie di interesse sia locale che dello Stato e quindi saranno sempre il conflitto di competenze. Tale duplicita' e' illogica e puo' arrecare gravi danni all'esercizio (o godimento) di diritti fondamentali. Con il rischio di avere un federalismo iniquo, conflittuale e squilibrato.
Beh, non sarebbe neanche finita qui. Sono ancora altri e numerosi gli articoli riscritti o emendati e ci sarebbero parecchie altre cosucce di cui parlare: il ruolo del Capo dello Stato, la nuova composizione della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura, l'obbligatorieta' del referendum costituzionale, la diversa durata di vita delle due Camere... tutti argomenti, come quelli sopra appena accennati, che richiedono riflessioni attente e ben piu' delle poche righe che abbiamo pensato di dedicarvi.
Rimane pero' la sensazione che in tempi di lifting selvaggio, di nonne-mamme, di giovani-for-ever, la nostra Costituzione ormai sessantenne dia quasi fastidio, sia fonte di imbarazzo: un po' come quei vecchi partigiani che non mancano mai di raccontare le loro storie di montagna clandestina... Invece noi, senza volerne fare un mito intangibile, adoriamo anche quelle meravigliose piccole rughe che ancora raccontano la nostra Storia.
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