La nostra generazione, quella di noi nati alla fine degli anni '70 (anno più, anno meno), quelli che non vedono un futuro roseo, quelli che pensano che programmare il domani sia quasi impossibile, lavoro precario, contratti a tempo determinato, co.co.pro., co.co.co., partita Iva, stipendi di 900 euro, o meno, al mese, mutuo a vita sulla casa. Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per l'aborto e per il divorzio, la nostra memoria calcisitca comincia coi Mondiali in Messico '86. Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali, che siamo vuoti, mentre ne sappiamo di più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri figli. Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo e la Befana si limitava a mettere un po' di carbone dolce e qualche caramella nella calza. Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a farsi la pista sulla sabbia, a saltare la corda, a giocare a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori. Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante, un orologio a destra e uno a sinistra, braccialetti colorati che arrivavano fino ai gomiti. Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati o rimandati a settembre, siamo stati gli ultimi a fare la Maturità. Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione). Abbiamo pianto per Candy-Candy e Remì, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D'Avena, imparato la mitologia greca con Pollon, la rivoluzione francese con Lady Oscar e Il tulipano Nero. Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino e le Torri Gemelle, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre. Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero. Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in. Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta. Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto. Un gelato costava 500 lire... e te ne davano veramente tanto!!! Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare..."), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, Il fantastico mondo di Paul, l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He- man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, Jeeg Robot d'acciaio, Il Grande Mazinga, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore. L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni magari in un campeggio libero. Abbiamo visto le nostre nonne e le nostre mamme guardare Anche i ricchi piangono, Dinasty e Dallas, siamo stati quelli che speravano che ai 18 anni avrebbero avuto una macchina arancione come il Generale Lee, siamo stati quelli che si rotolavano a terra tra il fango, che sporcavano i pantaloni alle ginocchia di erba, quelli che a merenda mangiavano sfilatini di pane, quelli che bevevano latte e Sprint o con il Nesquik. Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista. Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale. Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno e rotelle!! Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi, al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto. Non avevamo Playstation, Nintendo DS, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo parecchio, bevevamo l'acqua direttamente alle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! giocavamo al gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat dicendo :) :D :P Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò. Tu sei uno di nostri?
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2 commenti:
... per non dimenticare Daitan 3, Conan, Banner lo scoiattolo ... e chi + ne ha + ne metta
"I ricordi sono la nostra forza. Evitiamo di cancellare gli anniversari memorabili storici. Quando la notte tenta di avanzare, bisogna accendere le grandi date, cosi' come si accendono le fiaccole".
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