31 dicembre 2007

2008


"Anno nuovo, vita nuova”... è un proposito che, alla fine di ogni anno, dovremmo tutti rivolgere a noi stessi per darci motivi di fiducia verso il futuro, meglio ancora se accompagnati da briciole di sogni ...

Non ho mai voluto fare la lista dei buoni propositi ma forse è un bene porsi degli obiettivi, delle scadenze...

Ecco la mia lista dei buoni propositi per il 2008:

  • cominciare a curare più me stessa,
  • riuscire a fidarmi,
  • evitare i pregiudizi,
  • pretendere meno dagli altri,
  • riuscire ad essere più forte,
  • migliorare il mio caratteraccio,
  • riuscire a mettere un pò d'ordine nella mia vita,
  • essere una persona coerente e sempre onesta,
  • non vedere tutto bianco o nero,
  • riuscire a stare con le persone

La lista sarebbe molto più lunga ma è meglio non svelare tutti i miei obiettivi ...

Da domani non ci sono più scuse, anno nuovo vita nuova. Auguro a tutti voi che possiate mantenere i buoni propositi che vi siete proposti-imposti e possa il 2008 essere carico di ogni bene, che riusciate a trovare in ogni giorno un piccolo o un grande significato, una scintilla di interesse, un po' d'amore, un motivo di esistere, anche quando l'assurdo, il dolore o semplicemente la noia sembrano chiuderci ogni orizzonte.

11 dicembre 2007

niente di speciale


... ho qualcosa per te ... non è niente di speciale ...

02 dicembre 2007

lavoro lavoro e ancora lavoro


Lo devo ammettere, a me piace lavorare, non lo posso negare ed ora come ora sono abbastanza (non del tutto) soddisfatta di quello che faccio. Mi piace avere tutto sotto controllo, provare a rendere tutto perfetto (anche se poi perfetto non è niente!), rimanere fino a quando tutto torna tranquillo ...

L'ho sempre preso come scusa, quando non volevo pensare ad altro, quando non volevo tornare a casa o quando non avevo voglia di uscire, l'ho sempre usato come carta jolly e mi rendo conto che continuo a farlo anche adesso. Il lavoro viene prima di tutto ... forse perchè il lavoro è tutto quello che ho. Non so se prima o poi avrò altre priorità, per adesso no, per adesso vivo a lavoro soprattutto in questo periodo, adesso non c'è troppo tempo per pensare, c'è solo da agire e in quello spero di essere brava! Passate queste feste spero che qualcosa cambi, nel frattempo metto da parte la mia stanchezza e faccio quello che devo, un sorriso e avanti ...

09 ottobre 2007

... sono 30 ...


» Lettera «
In giardino il ciliegio è fiorito agli scoppi del nuovo sole,
il quartiere si è presto riempito di neve di pioppi e di parole.
All' una in punto si sente il suono acciottolante che fanno i piatti,
le TV son un rombo di tuono per l' indifferenza scostante dei gatti;
come vedi tutto è normale in questa inutile sarabanda,
ma nell' intreccio di vita uguale soffia il libeccio di una domanda,
punge il rovaio d' un dubbio eterno, un formicaio di cose andate,
di chi aspetta sempre l' inverno per desiderare una nuova estate...
Son tornate a sbocciare le strade, ideali ricami del mondo,
ci girano tronfie la figlia e la madre nel viso uguali e nel culo tondo,
in testa identiche, senza storia, sfidando tutto, senza confini,
frantumano un attimo quella boria grida di rondini e ragazzini;
come vedi tutto è consueto in questo ingorgo di vita e morte,
ma mi rattristo, io sono lieto di questa pista di voglia e sorte,
di questa rete troppo smagliata, di queste mete lì da sognare,
di questa sete mai appagata, di chi starnazza e non vuol volare...
Appassiscono piano le rose, spuntano a grappi i frutti del melo,
le nuvole in alto van silenziose negli strappi cobalto del cielo.
Io sdraiato sull' erba verde fantastico piano sul mio passato,
ma l' età all' improvviso disperde quel che credevo e non sono stato;
come senti tutto va liscio in questo mondo senza patemi,
in questa vista presa di striscio, di svolgimento corretto ai temi,
dei miei entusiasmi durati poco, dei tanti chiasmi filosofanti,
di storie tragiche nate per gioco, troppo vicine o troppo distanti...
Ma il tempo, il tempo chi me lo rende? Chi mi dà indietro quelle stagioni
di vetro e sabbia, chi mi riprende la rabbia e il gesto, donne e canzoni,
gli amici persi, i libri mangiati, la gioia piana degli appetiti,
l' arsura sana degli assetati, la fede cieca in poveri miti?
Come vedi tutto è usuale, solo che il tempo stringe la borsa
e c'è il sospetto che sia triviale l' affanno e l' ansimo dopo una corsa,
l' ansia volgare del giorno dopo, la fine triste della partita,
il lento scorrere senza uno scopo di questa cosa... che chiami...
vita...

07 ottobre 2007

La vita dovrebbe essere vissuta al contrario

Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è già bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perchè stai bene, e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione, e te la godi al meglio. Col passare del tempo, le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare, e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro. Lavori quarant’anni finchè non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi coi gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità , finchè non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi 9 mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo.

01 ottobre 2007

Ed io aspetto

Ci sono molte cose che non sopporto, molti comportamenti che mi fanno andare fuori di testa! Odio gli egoisti, gli ipocriti, i saccenti, i superbravi, i pottini, gli egocentrici, i tirchi, i bugiardi e molti ancora, ma quelli che mi fanno veramente incavolare sono i codardi, quelli che non sanno dirti come stanno le cose, quelli che rimandano senza mai prendere una decisione, quelli che ti illudono e poi ti fanno sentire insignificante, quelli che si nascondono dietro un dito, quelli che inventano mille scuse per non affrontare le situazioni! Chi semina vento raccoglie tempesta? Lo spero veramente, spero che ci sia una giustizia, spero che quello che uno fa gli torni indietro, lo spero perchè è su questo che ho basato la mia vita, ho sempre fatto in modo di non fare agli altri quello che non avrei voluto che facessero a me ... e se tutto il male che uno fa torna indietro ben venga, e voglio essere in prima fila per godermi lo spettacolo!

12 settembre 2007

L'altro 11 settembre

La data dell’11 settembre è segnata sul calendario degli storici non solo per gli schianti di New York, del Pentagono e dello United 93 in Pennsilvania: nel 1973, un golpe militare capeggiato dal generale dei “carabineros” Augusto Pinochet prendeva d’assalto a Santiago del Cile il palazzo presidenziale della Moneda, dove si trovava il presidente Salvador Allende.
Allende, a capo di un governo di sinistra (”Unidad Popular”), aveva espropriato alle potenti compagnie straniere le preziose miniere di rame: una decisione che scatenò la reazione dell’amministrazione americana Usa dell’epoca guidata da Nixon, direttamente implicata nell’ascesa al potere di Pinochet, assieme a settori dell’esercito e della società cilena che proprio in quei mesi scioperava contro Allende.
Dopo il settembre 1973, molti cileni scapparono in esilio; fra chi restò in patria, in tanti furono vittime della repressione della “Dina” (la polizia politica cilena) che uccise migliaia e migliaia di oppositori, poi passati alla storia come “desaparecidos”.
Due date quindi sicuramente diverse, svoltesi in due “ere” storiche diverse (la guerra fredda e il mondo globalizzato), ma comunemente in grado di evocare di cosa sia tremendamente capace l’uomo.
"Care madri, cari padri e persone di coloro che sono morte l’11 Settembre a New York, sono cileno, vivo a Londra e vorrei dirvi che forse abbiamo qualcosa in comune: i vostri cari furono assassinati come lo furono i miei; abbiamo anche la data in comune, l’11 Settembre, martedì 11 Settembre. Nel 1970 ci furono le elezioni, io avevo 18 anni e votavo per la prima volta; avevamo un bellissimo sogno, costruire una società in cui tutti potessero condividere il frutto del proprio lavoro e le ricchezze del paese. Così quel Settembre del 1970 andammo tutti a votare e vincemmo!
C’era il latte e la scuola per i figli, terre incolte vennero distribuite ai contadini senza terra, le miniere di rame e carbone e le principali industrie divennero proprietà di tutti noi. Per la prima volta nella loro vita le persone avevano una dignità. Ma non sapevano quanto questo fosse pericoloso. Il vostro segretario di stato Henry Kissinger disse: “Non vedo come si possa stare fermi a guardare un paese che cade nelle mani dei comunisti grazie all’irresponsabilità del suo stesso popolo”: le nostre scelte democratiche, i nostri voti non erano rilevanti, il mercato ed i profitti sono più importanti della democrazia; da quel momento in poi il nostro dolore, il vostro dolore furono legalizzati. Il vostro presidente Nixon affermò che avrebbe fatto crollare la nostra economia, la CIA ricevette istruzioni di attivarsi per organizzare un’insurrezione militare, un colpo di stato; oltre 10.000.000 dollari furono stanziati per sbarazzarsi del nostro presidente Allende.Amici, i vostri leader decisero di distruggerci: provocarono uno sciopero dei trasporti che finì quasi per paralizzare la nostra economia, bloccarono gli scambi delle merci nel nostro paese creando il caos, si unirono a quanti nel nostro paese non avevano accettato la nostra vittoria. I vostri dollari foraggiavano gruppi neofascisti che portavano la violenza nelle strade e mettevano bombe nelle fabbriche e nelle centrali elettriche. Incredibilmente la cosa non funzionò: nelle elezioni amministrative il consenso popolare addirittura aumentò. E cosa fecero gli Stati Uniti?!? “L’11 Settembre i nemici della libertà hanno compiuto un atto di guerra contro il nostro paese e la notte è calata su un mondo diverso, un mondo dove la libertà stessa è sotto attacco” (Gorge W.Bush): L’11 Settembre i nemici della libertà compirono un atto di guerra contro il nostro paese. Alle prime luci dell’alba truppe corazzate avanzarono contro il nostro palazzo presidenziale, Allende e i suoi ministri consiglieri erano all’interno. Allende non fuggì mentre il palazzo della “Moneda” veniva bombardato: “Loro hanno la forza, potranno farci schiavi ma i progressi sociali non si arrestano né con il crimine, né con la forza, la storia è nostra ed è fatta dal popolo. Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori!. Fu assassinato. Martedì, anche noi accadde un martedì, l’11 Settembre del 1973, un giorno che cambiò le nostre vite per sempre.Mi spararono a un ginocchio e poi mi sbatterono la testa contro l’asfalto lurido della strada, me la sbatterono non so quante volte, finchè non persi conoscenza. Un giorno in prigione mi issai sulle sbarre della finestra e vidi fuori un amico che veniva trascinato per le braccia, gli avevano spezzato le ossa, sanguinava dalle orecchie, poi lo assassinarono. Sapevamo dei campi di tortura comandati da ufficiali addestrati nelle scuole militari americane, sapemmo di quelli sbudellati, gettati dagli elicotteri in volo, di quelli torturati davanti ai loro figli e alle loro mogli; sapete cosa facevano? Collegavano fili elettrici ai genitali, mettevano topi nelle vagine delle donne, addestravano i cani a stuprare le donne. E poi sapemmo della carovana della morte, del generale che andava di città in città ordinando esecuzioni a caso, 30.000 persone furono assassinate, 30.000. Il vostro ambasciatore in Cile protestò per le torture, ma Kissinger replicò: “Ditegli di non mettersi a fare lezioni di scienze politiche”. Il generale Pinochet che aveva guidato il colpo di stato accolse ridendo il segretario di stato che si era congratulato con lui per il lavoro fatto.Mi chiamarono terrorista, mi condannarono a vita senza processo né difesa. Fui rilasciato dopo 5 anni ma dovetti abbandonare il paese per la sicurezza dei miei amici. Ora non posso tornare in Cile, anche se ci penso continuamente: il Cile è la mia casa, ma cosa ne sarebbe dei miei figli?!? Loro sono nati qui a Londra, non posso condannarli all’esilio come fu per me, non posso farlo anche se con tutto il mio cuore vorrei tornare a casa.S. Agostino diceva: “La speranza ha due bellissimi figli, lo sdegno e il coraggio: sdegno per le cose come sono, e coraggio per cambiarle.
Madri, padri e persone care di coloro che sono morti a New York, presto sarà il ventinovesimo anniversario del nostro martedì 11 Settembre e il primo del vostro, noi vi ricorderemo, spero che voi vi ricordiate di noi. Questa è la colpa di cui mi sento io stesso accusato: la conoscenza, il più insormontabile baluardo antagonista alle menzogne di un mondo occidentale che tenta con i propri deliri filo-fascisti di cancellare le nefandezze susseguitesi negli anni, con l’accusa di un eccessiva egemonia della cultura marxista…..la storia…..la verità…..la cultura….semplicemente sinonimi di giustizia. Pablo "
" tratto dal film 11.09 episodio di Ken Loach
"

29 agosto 2007

Se per un istante ...


Se per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma penserei a tutto ciò che dico.
Valuterei le cose, non per il loro valore, ma per ciò che significano.Dormirei poco, sognerei di più, essendo cosciente che per ogni minuto che teniamo gli occhi chiusi, perdiamo sessanta secondi di luce.Andrei avanti quando gli altri si ritirano, mi sveglierei quando gli altri dormono.
Ascolterei quando gli altri parlano e con quanto piacere gusterei un buon gelato al cioccolato.
Se Dio mi desse un pezzo di vita, mi vestirei in modo semplice, e prima di tutto butterei me stesso in fronte al sole, mettendo a nudo non solo il mio corpo, ma anche la mia anima.
Dio mio se avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l’arrivo del sole. Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Annaffierei le rose con le mie lacrime per sentire il dolore delle loro spine e il rosso bacio dei loro petali.
Dio mio se avessi un pezzo di vita, non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che amo, che le amo. Direi ad ogni uomo e ad ogni donna che sono i miei prediletti e vivrei innamorato dell’amore.
Mostrerei agli uomini quanto sbagliano quando pensano di smettere di innamorarsi man mano che invecchiano, non sapendo che invecchiano quando smettono di innamorarsi!
A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo. Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con la dimenticanza.
Ho imparato così tanto da voi, Uomini... Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Ho imparato che quando un neonato stringe per la prima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, l’ha catturato per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare dall’alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rimettersi in piedi.
Da voi ho imparato così tante cose, ma in verità non saranno granchè utili, perchè quando mi metteranno in questa valigia, starò purtroppo per morire.Dì sempre ciò che senti e fa’ ciò che pensi.Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti guardo mentre ti addormenti, ti abbraccerei fortemente e pregherei il Signore per poter essere il guardiano della tua anima.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che sento la tua voce, registrerei ogni tua parola per poterle ascoltare una e più volte ancora.
Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, direi “ti amo” e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
Sempre c’è un domani e la vita ci dà un’altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che ci rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò.
Il domani non è assicurato a nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l’ultima volta che vedi coloro che ami... Per questo non aspettare più... fallo oggi... che se mai il domani arriverà, sicuramente rimpiangerai il giorno che non hai preso tempo per un sorriso... un abbraccio... un bacio... e che sei stato tanto occupato da non concedergli un ultimo desiderio. Conserva quelli che ami vicino a te, fagli sentire il più possibile quello che hanno bisogno, e trattali bene... usa il tempo per dirgli “partecipo” “ perdonami” “per favore” “grazie” e tutte le parole di amore che conosci...Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti... Chiedi al Signore la forza e sappila esprimere... Dimostrala ai tuoi amici e sarai amato per quanto vali.

Gabriel García Márquez

18 agosto 2007

Ciascuna metà cerca la metà che è sua per tornare ad essere l’Intero


Platone sosteneva che in origine la figura di ciascun uomo era tutta intera e rotonda, con il dorso e i fianchi a forma di cerchio; aveva quattro mani e tante gambe quante mani, e due volti su un collo arrotondato del tutto uguali. E aveva un’unica testa per ambedue i visi rivolti in senso opposto, e quattro orecchi e due organi genitali. Questi esseri erano però troppo superbi, così Zeus tagliò gli uomini in due. E per ciascuno di quelli che tagliava, dava incarico ad Apollo di rivoltare la faccia e la metà del collo verso la parte del taglio, in modo che l’uomo, vedendo questo suo taglio, diventasse più mansueto. Dopo che l’originaria natura umana fu divisa in due, ciascuna metà, desiderando fortemente l’altra metà che era sua, tendeva a raggiungerla. E gettandosi attorno le braccia e stringendosi forte l’una all’altra, desideravano fortemente di fondersi insieme. Per questo motivo, diceva Platone, ciascuna metà cerca la metà che è sua. Per tornare ad essere l’Intero"


Esiste veramente l'anima gemella? Sarebbe bello poterci credere . . .

12 agosto 2007

Rodi


Viaggiare ... che figata!!! Una delle cose più belle al mondo ed io mi sto impegnando ... uno o due viaggi all'anno sarebbero perfetti ...

26 luglio 2007

La felicità esiste, ne ho sentito parlare

"L'uomo non può essere partecipe della felicità o dell' infelicità altrui fin tanto che non si sente egli stesso soddisfatto" (Kant).

Quanto di vero c' è in questa frase? Per quanto mi riguarda sono felicissima quando ad un amico o ad una persona che mi sta a cuore accade qualcosa di bello, e ultimamente fortunatamente ne stanno succedendo, l'arrivo di un bambino, un avanzamento di carriera, un nuovo amore, una nuova casa, un lavoro migliore ... ma forse è vero che ad un certo punto vorresti essere felice anche per te e non solo per gli altri!

Non è mai stato facile trovare la gioia dentro di me ed ho capito che è impossibile trovarla in qualsiasi altro posto, forse è proprio vero: "A chi non è mai contento, regalagli il mondo: ti chiederà un po' di carta per incartarlo. (J. De Valckenaere)". Spero solo di non dover dire un giorno :"Ho commesso il peggior peccato che si possa commettere: non sono stato felice. (J.L.Borges)"

08 luglio 2007

L'uomo è artefice del proprio destino?


Ho un'amica che conosco praticamente da una vita! Stasera l'ho vista e non mi ha fatto una bella impressione, i suoi occhi erano strani, nascondevano una tristezza diversa, come se ormai fosse rassegnata, come se ormai conoscesse il suo destino, quello di rimanere sola, completamente sola! Sembrava sapesse che non avrebbe avuto mai nessuno da amare, nessuno che l'avrebbe consolata, nessuno che l'avrebbe accompagnata nei momenti felici, nessuno che l'avrebbe desiderata. E' strano come non abbia mai avuto fortuna in amore, non è più brutta di altre, nè meno simpatica, ma qualcosa non va e lei purtroppo lo sa benissimo, si sente diversa, si guarda dentro ma non trova una risposta ed io con tutto il cuore spero che riesca a trovarla molto presto! La mia paura è che si lasci andare, che si convinca che non c'è niente di buono per lei, che la sua vita continui ad essere una linea orizzontale, ho paura che si guardi allo specchio e veda un'immagine invecchiata troppo presto, ho paura che pianga e non riesca mai più a smettere.

19 giugno 2007

16 giugno 2007

Ancora Saluti

Ci sono persone che sono entrate nella mia vita in punta di piedi, altre facendo un rumore assordante ... ma di tutte porto un ricordo dentro, ognuna a modo suo mi ha dato qualcosa, nel bene e nel male ...
Quando sei abituata alla presenza giornaliera di qualcuno non ci fai caso, sai magari che prima o poi le vostre strade si divideranno, ma non ci pensi (ed io sono molto brava in questo), riesci a creare qualcosa che è difficile da spiegare! A tutte loro mando un grande abbraccio, un sorriso e la promessa che rimarranno sempre parte di me ... e a voi due, se state leggendo, un saluto particolare dicendovi che non vi libererete tanto facilmente di me, ciao Luca, ciao Fede!!!

23 maggio 2007

Laurea

Che bello quando i sogni si avverano! Sembra che a volte accada veramente!
Ieri una mia cara amica si è laureata in medicina ... ecco il sogno della sua vita che si avvera, dopo tante lacrime, tante rinunce e tanti sacrifici finalmente una soddisfazione che vale oro per lei, per i suoi genitori, per la sorella e anche per noi, che abbiamo sempre creduto in lei! Un forte abbraccio e tanti baciotti ad una persona che fa parte della mia vita, che ne ha sempre fatto e che sempre ne farà ... in bocca al lupo Cecca!

Matrimonio


Domenica si è sposato un amico ... un collega ... il capetto!
Se ci sono due persone che meritano una vita felice e piena di gioia sono loro, Salvatore e Cristina, a loro vanno i miei migliori auguri, perchè i loro sogni diventino realtà, perchè l'amore che vedo nei loro occhi li accompagni sempre, perchè i sorrisi, le emozioni e la serenità facciano sempre parte della loro nuova vita insieme ...

16 maggio 2007

Il discorso del dittatore


"Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l'avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un'anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!
Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l'amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto – "Il Regno di Dio è nel cuore dell'uomo" – non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi ,voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!
Hannah puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Hannah le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto Hannah l'animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù".
(da C. Chaplin, La mia autobiografia, trad. it. Milano 1977, pp. 424-25)

03 maggio 2007

Domande


Questa sera, o per meglio dire, notte, sono in vena di polemiche! Ho una frase in testa che tanti adorano e che proprio non riesco a capire ... una frase di Baricco che anche una mia amica ha copiato e attaccato in uno di quei porta bigliettini sulla sua scrivania, e che stasera anche il tipo di "Affari Tuoi" ha citato; la frase dice: "Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita ti risponde". Ed io sono qui che penso e ripenso ... ma che cavolo vuol dire? La vita mi darà le risposte che voglio? La vita? Mi sembra proprio dura ... io posso anche aspettare, ma ho seri dubbi che qualcuno o qualcosa possa rispondermi ... ci dormirò su, forse qualcosa mi inventerò ... e se qualcuno mi vuole dare una sua opinione ne sarò felice, intanto, buona notte!!!

30 aprile 2007

Apparenze

Mi chiedo come posso sperare che gli altri non si fermino alle apparenze quando sono io la prima a farlo! Pretendo che riescano a scavare, a guardare oltre al muro che costruisco tra me e loro e mi accorgo che spesso sono io ad essere superficiale. Mi sono resa conto di comportarmi come non voglio che gli altri facciano con me, mi sono sentita una qualunquista; e pensare che ho sempre creduto di andare al di là delle apparenze nei confronti di una persona o di una situazione, di capire sempre cosa si nascondesse dietro ad un volto, convinta che in ogni persona ci fosse qualcosa di bello, talvolta ben nascosto, tutto da scoprire. Ho imparato a mie spese che un giudizio negativo affrettato puo' fare molto male, ed ho capito che è importante ascoltare e rispettare ogni persona per come è.

12 aprile 2007

A domani

Oggi ho di nuovo messo, nel lettore, un cd che da qualche anno non riuscivo più ad ascoltare. Strani ricordi non proprio belli, strane coincidenze, strani percorsi di vita ... e di nuovo quella musica che mi era sempre piaciuta! Sono tornata indietro di ben otto anni, un soffio di vento, un periodo troppo lontano ma ancora, in qualche modo, sempre presente, un passato che può diventare un sorriso ... prima o poi ...

... se ogni attimo infinito che ho avuto dopo te io lo chiamai ... domani ... e non c'eri più eri già ieri memorie pensieri più vecchi tu dove sei perchè io ti chiami oggi perchè tu torni a me perchè io torni a te ... a domani

... e un giorno imparerò anche a vivere ...

Cuccioli


Il 10 Aprile sono nati 8 splendidi cuccioli. Che ne dite? Complimenti Penelope!

01 aprile 2007

Infanzia



Non so se vi capita spesso di pensare alla vostra infanzia, io vado a periodi ... basta una canzone o un qualsiasi odore, o immagine a riportarmi indietro nel tempo! La settimana scorsa mentre andavo a lavoro, ascoltando la radio, mi sono imbattuta in un programma radiofonico dove un tizio, non mi chiedete come mai o il perchè, parlava di "Supercar" e di Michael Knight. E adesso mi vengono in mente un'infinità di situazioni, di giochi, di giornali, di telefilm e cartoni animati che avevo quasi rimosso. Penso ad "Hazzard" e al "Generale Lee", a "Manimal", a "Happy Days ", a "Fame", a "Mac Gyver ", a "Wonder Woman", a "Charlie's Angels ", ai "Visitors" e al "Drive In" che guardavo tutte le domeniche a casa dei miei nonni, alle corse in bici tra i campi, alle ginocchia sempre sanguinanti, ai pantaloni sporchi di erba, alle mollettine nei capelli che odiavo, alle gonne a quadri con quelle orribili spille. Penso ai giochi, a quando provavo a chiamare con il mio orologio la mitica "K.I.T.T." o urlavo "Cursore" sperando che la macchina di "Automan" venisse a prendermi. Mi vedo bambina mentre tento di togliere "l'osso del desiderio" giocando a "L'allegro chirurgo", o ridere giocando con i "Paciocchini", o con la "Manina appiccicosa delle patatine", o con i "Mon Ciccì", o con "Il Cubo di Rubik", mi bastava poco per divertirmi, per sognare ... Penso a quanto ho fatto arrabbiare mia mamma quando volevo usare "Il Dolce Forno" sporcando tutta la cucina, ripenso alla scuola, agli album che ditribuivano all'uscita e che poi volevo completare facendomi comprare decine di pacchetti di figurine, penso a come era facile essere felice, a "Le sorpresine del Mulino Bianco", alle strombole che mi costruivo e che puntualmente mi venivano confiscate dal mio babbo! Se chiudo gli occhi riesco a sentire l'odore del mare nei lunghi mesi estivi passati al sole, ai video games "Frog", "Pac-man", "Le olimpiadi", dove buttavo tutte le monete che riuscivo a raccogliere chiedendole ai genitori o agli zii, o il sapore delle "Big Babol" che mia nonna mi comprava e mi faceva trovare sempre nello stesso cassetto, o delle zollette di zucchero che mamma metteva sempre più in alto per non farmele prendere. A tutti i cartoni animati che mi hanno fatto compagnia nelle giornate piovose, a "Bia", ai "Barbapapà", "Daitan", "Gli impossibili", "Ufo Robot", "Mazinga", "Gig", "Il fantastico mondo di Paul", "La Pimpa" e molti altri, alle "Morositas", a "Ciocorì e Biancorì", al "Gelato Pantera Rosa", quando esistevano sempre i gettoni per telefonare, quando usavo il mio giradischi arancione per ascoltare le canzoni, ai primi film visti al cinema, alle spalline imbottite, alle cinquecento lire in foglio ... forse era più facile essere bambini allora ...

19 marzo 2007

Chi arriva prima aspetta


Ieri sera sono andata in un locale a vedere un concertino di un gruppo laziale che non avevo mai sentito: "I ratti della Sabina". Non so se vi piace il genere, musica allegra, canzoni, tarantelle, folkrock caloroso e spontaneo, una miscela tra Modena City Ramblers e Bandabardò, testi che raccontano storie "minori" e sogni comuni. Mi hanno fatto una buona impressione e sicuramente continuerò ad ascoltare la loro musica ...

10 marzo 2007

Ascoltando con il cuore

Il cantastorie comincia ... le note di " Canzone per un'amica " riempono il palazzetto gremito di persone completamente diverse tra loro, gruppi di adolescenti, coppie giovani, uomini e donne di ogni età, una passione comune, la sua musica, la sua voce ...
Il tempo scrorre velocemente, troppo velocemente, canzoni meno famose, alcune inedite e le storiche si susseguono tra un dicorso e l'altro, “Vorrei”, “Eskimo”, “Cirano”, “Noi non ci saremo”, “Lettera”, “Quello che non”, “Quattro stracci”, “L'ubriaco”, “Signora Bovary”, “Auschwitz”, “Una Canzone”, “Farewell”, “Il vecchio e il bambino” e molte altre ... troppo velocemente ... arriviamo a “Dio è morto”, delirio puro, un saluto e la fine, " La Locomotiva " una delle canzoni più belle che possa esistere ...

09 marzo 2007

8 Marzo


Ieri mattina un messaggio molto carino, scritto da una collega, era appeso sulla bacheca dell'azienda dove lavoro:
UN PENSIERO PER TUTTE LE DONNE DEL PUNTO VENDITA:

…. A QUELLA PIU GIOVANE
…. A QUELLA “ANZIANA”
…. ALLE SINGLES IN CERCA DELL’ANIMA GEMELLA
…. A QUELLE CHE L’AMORE CE L’HANNO GIA’
…..ALLE DUE FUTURE SPOSE
…..ALLE MAMME
…..A QUELLE CHE PRESTO LO DIVENTERANNO
…..A QUELLE CHE IMPIEGANO PIU’ DI UN’ORA PER VENIRE AL LAVORO
…..ALLA NOSTRA CANTANTE PIU’ BRAVA
…..ALLA NOSTRA FUMETTISTA PIU’ BRAVA
…..ALLA SUPERPRECISA
…..ALLA PIU’ DISTRATTA
…..ALLA PIU’ SPORTIVA
…..ALLE FUMATRICI INCALLITE
….ALLE DIVORATRICI DI LIBRI
….A QUELLA CHE FA LE 4 DI NOTTE A GIOCARE A “BLACK MIRROR”
.....A TUTTE QUELLE CHE SI INCONTRANO DALLO STESSO DIETOLOGO , PER POI RITROVARSI IN PIZZERIA A MANGIARE DALL’ANTIPASTO AL DOLCE.
…. ALLE AMANTI DEGLI ANIMALI
…..A CHI FA IMMENSI SACRIFICI PER PAGARE IL MUTUO
…..A QUELLA CHE SI INTERESSA AI PIU’ BISOGNOSI
…. A QUELLA CHE LA SERA E’ IN TREPIDA ATTESA DI UNA PUNTATA DI “LOST”, MA SI RITROVA POI A LEGGERE ALLA FIGLIA” C’ERA UNA VOLTA”………. E VISSERO FELICI E CONTENTI”. LA PUNTATA E’ FINITA E SI SENTE UN PO’ COME UNA “DESPERATE HOUSEWIFE.

SIAMO SICURAMENTE TUTTE MOLTO DIVERSE LE UNE DALLE ALTRE.
OGNUNA DI NOI, PERO’ CONTRIBUISCE ATTRAVERSO LA PROPRIA ORIGINALITA’ , INTRAPRENDENZA E CREATIVITA’ A RENDERE OGNI GIORNO UNICO.

A TUTTE NOI, DI TUTTI I REPARTI A TUTTI I LIVELLI, CHE CON IL NOSTRO LAVORO CONTRIBUIAMO ALLA CRESCITA DI QUESTA AZIENDA.

... un pensiero dolce che ha rallegrato una giornata cominciata con il classico: " mi dice ... una domanda ?"

26 febbraio 2007

Alcyone

O Marina di Pisa, quando folgora il solleone!Le lodolette cantan su le pratora di San Rossore e le cicale cantano su i platani d'Arno a tenzone. Come l'Estate porta l'oro in bocca, l'Arno porta il silenzio alla sua foce. Tutto il mattino per la dolce landa quinci è un cantare e quindi altro cantare; tace l'acqua tra l'una e l'altra voce. E l'Estate or si china da una banda or dall'altra si piega ad ascoltare. E' lento il fiume, il naviglio è veloce. La riva è pura come una ghirlanda. Tu ridi tuttavia cò raggi in bocca, come l'Estate a me, come l'Estate! Sopra di noi sono le vele bianche sopra di noi le vele immacolate. Il vento che le tocca tocca anche le tue palpebre un po' stanche,tocca anche le tue vene delicate; e un divino sopor ti persuade, fresco ne' cigli tuoi come rugiade in erbe all'albeggiare. S'inazzurra il tuo sangue come il mare. L'anima tua di pace s'inghirlanda. L'Arno porta il silenzio alla sua foce come l'Estate porta l'oro in bocca. Stormi d'augelli varcano la foce, poi tutte l'ali bagnano nel mare! Ogni passato mal nell'oblio cade. S'estingue ogni desio vano e feroce. Quel che ieri mi nocque, or non mi nuoce; quello che mi toccò, più non mi tocca. E' paga nel mio cuore ogni dimanda,come l'acqua tra l'una e l'altra voce. Così discendo al mare; così veleggio. E per la dolce landa quinci è un cantare e quindi altro cantare. Le lodolette cantan su le pratora di San Rossore e le cicale cantano su i platani d'Arno a tenzone.
(Gabriele D'Annunzio - La Tenzone - Marina di Pisa, 5 luglio 1899)
Bocca di donna mai mi fu di tanta soavità nell'amorosa via (se non la tua, se non la tua, presente) come la bocca pallida e silente del fiumicel che nasce in Falterona. Qual donna s'abbandona (se non tu, se non tu) sì dolcemente come questa placata correntía? Ella non canta, e pur fluisce quasi melodia all'amarezza. Qual sia la sua bellezza io non so dire, come colui che ode suoni dormendo e virtu di ignote entran nel suo dormire. Le saltano all'incontro i verdi flutti, schiumanti di baldanza,con la grazia dei giovini animali. In catena di putti non mise tanta gioia Donatello, fervendo il marmo sotto lo scalpello, quando ornava le bianche cattedrali. Sotto ghirlande di fiori e di frutti svolgeasi intorno ai pergami la danza infantile, ma non sì fiera danza come quest'una. V'è creatura alcuna che in tanta grazia viva ed in sì perfetta gioia, se non quella lodoletta che in aere si spazia? Forse l'anima mia, quando profonda sè nel suo canto e vede la sua gloria; forse l'anima tua, quando profonda sè nell'amore e perde la memoria degli inganni fugaci in che s'illuse ed anela con me l'alta vittoria. Forse conosceremo noi la piena felicità dell'onda libera e delle forti ali dischiuse e dell'inno selvaggio che si frena. Adora e attendi! Adora, adora, e attendi! Vedi? I tuoi piedi nudi lascian vestigi di luce, ed à tuoi occhi prodigi sorgon dall'acque. Vedi?Grandi calici sorgono dall'acque, di non so qual leggiere oro intessuti. Le nubi i monti i boschi i lidi l'acque trasparire per le corolle immani vedi, lontani e vani come in sogno paesi sconosciuti. Farfelle d'oro come le tue manivolando a coppia scoprono su l'acque con meraviglia i fiori grandi e strani,mentre tu fiuti l'odor salino. Fa un suo gioco divino l'Ora solare, mutevole e gioconda come la gola d'una colomba alzata per cantare. Sono le reti pensili. Talune pendon come bilance dalle antenne cui sostengono i ponti alti e protesi ove l'uom veglia a volgere la fune; altre pendono a prua dei palischermi trascorrendo il perenne specchio che le rifrange; e quando il solebatte a poppa i navigli, stando fermii remi, un gran fulgor le trasfigura:grandi calici sorgono dall'acque,gigli di foco.Fa un suo divino giocola giovine Ora che è breve come il canto della colomba. Godi l'incanto, anima nostra, e adora!
(Gabriele D'annunzio - Bocca d'Arno - Marina di Pisa, 6 luglio 1899)
Nostra spiaggia pisana, amor di nostro sangue, vita di sabbie e d'acque silvana e litorana, o ferma creatura nella qual si compiacque un'arte che non langue non trema e non s'offusca, terra lieve e robusta che lineata paredalla mano sicura del figulo onde nacque il purissimo vaso che vale e non corusca nè pesa, specie pura, l'orgoglio della mensa e della tomba etrusca, il fiore delle forme nel cielo senza occaso, or qual mai novo caso fece che dall'immensa Asia o dall'Africa usta sen venisse il deforme somiero a stampar l'orme su la tua levità divina e, come fa il giumento crinito dal tranquillo occhio amico dell'uomo, a someggiare con la sua gobba o nustale spoglie dell'augusta selva tra l'Arno e il Mare? Passano per la macchia,vanno verso la ripa,tra i mucchi di legname, tra i cumuli di stipa, i camelli gibbuti, carichi di fascine di ramaglia e di strame, sì gravi e tristi e muti! Sotto i lor piè distorti scricchiolano le pinearide, gli aghi morti. Ròtea la mulacchia nel cielo ingombro d'afa; e a quando a quando gracchia. Cola e odora la ragia. S'odono su le Lamedi Fuore le cavalle nitrire a quando a qiando; e più sottil nitrito e più tremulo s'ode rispondere e più fresco, dei puledri novelli. Passano per la macchia gravi e tristi i camelli. Non il lor Barbarescoli guida ma il bifolcotoscano, con l'anticavoce che i padri suoi usarono pel solco ad incitare i buoi tardi nella fatica.Vanno i callosi cuoi. Giungono alla radura per deporre i lor fasci. Ecco, subitamente ciascun par che s'accasci per esalare il fiato, per quivi infracidire. Si piegan su i ginocchi con un grido sommesso. Poi sbadigliano al sole. Appar la gialla chiostra dei denti aspri, il palato violaceo. S'ode salire nelle gole serpentine e lanose un gorgóglio intermesso. Treman le labbra molli e lacrimano i bruni occhi esanimi, gli specchi inerti dei deserti e dei palmeti. Vecchi sembran della vecchiezza del Mondo questi grandi esuli, oppressi e affranti da tutta la stanchezza che addolora la carne viva sopra la faccia della Terra discorde. S'alzano senza il peso. Lunghe dal fianco spoglio trascinano le corde giù per la traccia. E s'ode quel lor triste gorgóglio. Tali forse li vide in lor piagge natali, e n'ebbe orrore, il buono mercatante pisano che fu predato e tratto prigione dai corsali in paese lontano. Volle la mala sorte ch'egli incappasse in una fusta di Barbareschi, che armava ventidue remi per banda, forte e veloce a saetta. E per le mani ladre perse le robe sue,la cocca a vele quadre e la mercatanzia. E fu messo in ritorte. E schiavo in Barberia gran tempo si rimase. E macinava il grano a braccia, tratto tratto udendo il grido vano del camello percosso, triste sino alla morte. Poi tornò, per riscatto, a Pisa, alle sue case. E fecesi un palagionovo a specchio dell'Arno. Memore del malvagio servire, ALLA GIORNATA scrisse nell'architrave. E l'Arno era soave. (Gabriele D'Annunzio - I Camelli - Romena, 18 agosto 1902)

23 febbraio 2007

Viaggio a Francoforte


Con due mie compagne di viaggio ho deciso di visitare la famosa città sul Meno, la Manhattan d'Europa . Uno zaino sulle spalle e tanta curiosità mi hanno accompagnato in questa mia avventura, che dire? Quello che salta subito all'occhio è come Francoforte abbia la straordinaria capacità di accostare elementi molto contrastanti fra loro come imponenti grattaceli e case a traliccio ricostruite. Mi sono sempre paiciute le città di fiume, forse perchè mi ricordano la mia, e Francoforte con i suoi parchi, con i suoi ponti, ognuno diverso dall'altro, con i suoi musei e perchè no, con il suo sidro non mi ha per niente deluso.

24 gennaio 2007

Ode alla vita


Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
(P. Neruda)

21 gennaio 2007

Errori



Oggi ho ferito una persona che considero amica. L'ho delusa e quello che più mi dispiace è che è stato un errore di ingenuità, non ho assolutamente pensato a come potesse reagire, alle conseguenze! A volte è difficile mettersi nei panni degli altri, questa volta non ci ho nemmeno provato e questo è un motivo in più per sentirmi in colpa. Gli errori fanno parte della vita, l'importante è avere la possibilità di rimediare e spero di averla! Non sono perfetta e non lo sarò mai, continuerò a fare errori più o meno gravi, l'importante è non commettere gli stessi! E come diceva Oscar Wilde ... «Esperienza è il nome che ciascuno dà ai propri errori».

12 gennaio 2007

Pregiudizi

A volte è difficile chiedere scusa, ma qualche volta è dovuto!
Il giorno dopo la strage di Erba, tutti hanno puntato il dito su di lui, lo straniero, l'extracomunitario, solamente lui infatti avrebbe potuto agire in quel modo, con tanta ferocia! Ed invece ad uccidere sono stati due italiani "doc", e nessuna scusa è arrivata all'innocente che nel massacro ha perso oltre alla moglie, il suo bambino di due anni, sgozzato senza pietà, reo di piangere troppo forte.
Nessun perdono sarà mai concesso, niente cambierà quello che è stato, ma forse la prossima volta qualcuno ci penserà prima di sparare sentenze!